Bocche su bocche,
immortali baci strappano,
l'ancestrale umore si divincola,
e in creativi rigagnoli si disperde
nel palato caldo e ricettivo
fra guance vermiglie e la calda lingua
che muove a languidi sospiri
finche' non rimane questo diabolico inferno
sospeso senza fine sul tuo seno
che in graffi di piacere si scioglie
e poi si inerpica e dilaga
nelle tue profondita'
che urlano di te e di me
in labbra che si aprono
e che reclamano la volutta' bagnata
di polposi frutti che io domino
per donarti la sofferenza che t' infliggo.
Mani avide ti prendono
come anima cannibale ti divorano
denti ti mordono,
catene ti stringono
taglienti piaceri ti sfiorano
e la mia carne diventa
la tua cinghia di pelle che t'imprigiona.
Giacomo Conte
28/08/2017
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